Recensione - A fior di pelle di Sophie Jackson

Titolo: A fior di pelle

Autore: Sophie Jackson

Serie: A Pound of Flesh #1

Editore: Fabbri

Trama: Dopo aver assistito all’omicidio di suo padre quando era solo una bambina, Kat da anni sogna il misterioso ragazzo che l’ha salvata dal fare la stessa fine. Ora, a 24 anni, Kat insegna letteratura inglese in carcere, per onorare la memoria del padre, un sognatore prestato alla politica. In carcere, i demoni di Kat sembrano risvegliarsi, soprattutto quando incontra Wes, un detenuto problematico, pericoloso almeno quanto affascinante e carismatico. Tra loro cominciano presto a esserci scintille, soprattutto quando Wes riconosce in Kat la bambina che ha salvato tanti anni prima...

Recensione

Ho iniziato questo libro con le aspettative alle stelle, a tutti piaceva e soprattutto in America aveva avuto un enorme successo.
All'inizio la storia mi è sembrata carina, seguiva un filo logico (più o meno) e tutto andava come immaginavo.
Per i primi capitoli mi è piaciuto tanto e mi colpiva il carattere di Carter, duro, arrogante, sfacciato e malizioso. Carattere che è scomparso nel giro di poche pagine lasciando spazio a uno zerbino, insicuro, idiota etc... (potremmo continuare a lungo).
Ho trovato il libro troppo campato in aria, con le libbre di carne di qua e la quota da cinquecento milioni di là. Troppi elementi superflui, inutili e ridicoli. Mi è piaciuta la parte iniziale in prigione, ma da quando lui esce sotto libertà vigilata è tutto un susseguirsi di cavolate. A parte il fatto che se si chiama libertà vigilata ci dev'essere un motivo. Invece nessuno lo controlla, nessuna seduta in tribunale a parte una (quando esce dal carcere), insomma, niente di niente. Poi Kat, lei che è l'insegnante, vabbè posso capire che è cretina ma che vuole lavorare gratis e che si veste per andare a lavorare in prigione come se andasse in un locale/discoteca no.
Vabbè, da lì in poi è tutto un susseguirsi di scene in cui desiderano di strapparsi i vestiti di dosso e scene in cui si strappano realmente i vestiti di dosso. E parlano della loro inutile vita e di lui che in realtà è ricco sfondato ma che non attinge a praticamente nulla di quella che è la sua quota aziendale.

Vabbè, avete capito...

Ovviamente ci sono anche personaggi secondari ma non ne parlerò perché sono inutili e non influiscono minimamente nella storia che gira unicamente attorno a Wes, Carter, o come volete voi e a Kat/Peaches e il sesso.
Questo libro, insomma, non mi è piaciuto, è stata una completa delusione.
Li assegno due stelline solo per la parte iniziale e la parte in cui si parla di letteratura inglese e stop.

E voi? L'avete letto? Cosa ne pensate?